lunedì 21 dicembre 2009

ELEZIONE DEL DELEGATO INARCASSA PER LA PROVINCIA BARLETTA ANDRIA TRANI

Concluse le candidature il 30 novembre scorso, ci accingiamo ad esprimere la nostra preferenza per il Delegato a INARCASSA per il quadriennio 2010 2014.
E' la seconda volta che gli iscritti residenti nella nostra provincia sono chiamati ad esprimere il voto.
Alle scorse elezioni abbiamo eletto il nostro Presidente all'Ordine di Bari, Architetto Vincenzo Sinisi. Questa volta i candidati architetti sono Fabrizio Paone, Luigi Savella, Franco Nanni e Nicola Barracchia.
Ritengo che anche questa rappresentanza, così come un Ordine per la Provincia, sia di essenziale importanza per riportare le istanze a Roma, presso la Cassa e il Consiglio Nazionale, specialmente in questo momento in cui la professione sta attraversando una crisi senza precedenti (cfr. note del Presidente Massimo Gallione sul sito AWN.it).

Invito tutti i colleghi a riflettere su questa occasione e ad esprimere con la massima serenità la propria preferenza.
A breve saranno recapitate le schede elettorali che dovranno essere spedite o depositate presso un Notaio di Barletta (verrà comunicato il nominativo nella stessa missiva).
Francesco Giordano

mercoledì 9 dicembre 2009



CONVEGNO SULL'URBANISTICA NELLA PROVINCIA BARLETTA ANDRIA TRANI organizzato dall'Associazione AGABAT - Giovani Architetti della Provincia Barletta Andria Trani
TRANI 14 DICEMBRE 2009 ORE 16:00
AUDITORIUM S. LUIGI
PIAZZA MAZZINI

giovedì 3 dicembre 2009

Il ruolo del progettista/DL nella MS

Ddl Brunetta - Lettera Ordine Architetti Roma

Prof. Renato Brunetta

Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione


Palazzo Vidoni


Corso V. Emanuele II


00186 Roma


r.brunetta@governo.it



Gentile Ministro,

abbiamo letto con grande attenzione il Suo Disegno di Legge - collegato alla finanziaria - su “Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della Pubblica Amministrazione con cittadini e imprese e delega al Governo per l'emanazione della carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche” approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 12 novembre.

Abbiamo apprezzato la volontà di inserire forme di semplificazione delle procedure edilizie ed in particolare abbiamo valutato positivamente i contenuti dell'articolo 14 del DDL che prevede la delega al Governo per adottare norme che obblighino le amministrazioni pubbliche ad accettare domande, dichiarazioni, comunicazione, elaborati tecnici in modalità telematica. 
L'Ordine degli Architetti di Roma si batte da anni per questi obiettivi, ha anticipato i tempi con il progetto della scrivania virtuale, ha siglato accordi con singole amministrazioni pubbliche per rendere operativi i sistemi di firma digitale, di posta certificata, di inoltro telematico delle pratiche edilizie e di controllo telematico degli iter burocratico-autorizzativi.

Siamo invece estremamente preoccupati per alcune modifiche introdotte al Testo Unico per l'Edilizia ed in particolare ci preoccupa la scelta di inserire le opere di manutenzione straordinaria tra quelle per le quali non è più richiesto alcun titolo abilitativo, a patto che “non riguardino le parti strutturali dell'edificio, non comportino aumento del numero delle unità immobiliari e non implichino incrementi degli standard urbanistici”.Quale sarà il soggetto in grado di verificare e certificare che una manutenzione straordinaria non incide su parti strutturali dell'edificio? A chi è affidato il controllo del rispetto – considerato comunque obbligatorio dall'articolo 7 del DDL - di normative antisismiche, di sicurezza, igienico-sanitarie, di efficienza energetica, delle prescrizioni del Codice dei Beni Culturali?

La mancanza di qualsiasi asseverazione da parte di un tecnico non rende obbligatorio - e quindi più oneroso - per la Pubblica Amministrazione, il controllo successivo sugli interventi?

Perché rendere obbligatoria la comunicazione del nome dell'impresa esecutrice e non quella del progettista e del direttore dei lavori?

Non siamo affezionati alle “carte”, alla burocrazia. Può anche essere rivista la procedura della DIA per questo tipo di opere. 
Siamo i primi a sostenere la necessità di inserire forme di forte semplificazione e accelerazione delle procedure edilizie che, nel nostro paese, sono imprigionate nelle sabbie mobili di un sistema normativo farraginoso, inutilmente complicato, contraddittorio, che trasforma spesso l'iter autorizzativo in una odissea senza fine.
Ma siamo sicuri che l'eliminazione della figura del progettista sia la più efficace forma di semplificazione? Siamo sicuri che le conoscenze tecniche del professionista siano delegabili al binomio committenza-impresa?
Nel nostro Paese, in passato, abbiamo purtroppo assistito a numerosi disastri dovuti alla “disinvoltura” con cui si procede alle opere di ristrutturazione del patrimonio edilizio.
Vorrei che fosse chiaro che la nostra non è una rivendicazione corporativa. Vorremmo però che fossero garantite forme di verifica efficaci sulla qualità degli interventi di trasformazione edilizia a tutela della sicurezza dei cittadini.

Per queste ragioni le chiediamo di poterci incontrare per esporle le nostre ragioni e le nostre proposte e valutare insieme le possibili modifiche al testo del Suo Disegno di Legge.

Certo della Sua sensibilità per i problemi esposti, La ringrazio per l'attenzione e resto in attesa di un riscontro.

Cordiali saluti

di Arch. Amedeo Schiattarella, presidente Ordine Architetti PPC Roma e provincia
del 23.11.09

fonte: http://ordine.architettiroma.it/notizie/11803.aspx