lunedì 21 dicembre 2009
ELEZIONE DEL DELEGATO INARCASSA PER LA PROVINCIA BARLETTA ANDRIA TRANI
mercoledì 9 dicembre 2009
giovedì 3 dicembre 2009
Il ruolo del progettista/DL nella MS
Ddl Brunetta - Lettera Ordine Architetti Roma
Prof. Renato Brunetta
Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione
Palazzo Vidoni
Corso V. Emanuele II
00186 Roma
r.brunetta@governo.it
Gentile Ministro,
abbiamo letto con grande attenzione il Suo Disegno di Legge - collegato alla finanziaria - su “Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della Pubblica Amministrazione con cittadini e imprese e delega al Governo per l'emanazione della carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche” approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 12 novembre.
Abbiamo apprezzato la volontà di inserire forme di semplificazione delle procedure edilizie ed in particolare abbiamo valutato positivamente i contenuti dell'articolo 14 del DDL che prevede la delega al Governo per adottare norme che obblighino le amministrazioni pubbliche ad accettare domande, dichiarazioni, comunicazione, elaborati tecnici in modalità telematica.
L'Ordine degli Architetti di Roma si batte da anni per questi obiettivi, ha anticipato i tempi con il progetto della scrivania virtuale, ha siglato accordi con singole amministrazioni pubbliche per rendere operativi i sistemi di firma digitale, di posta certificata, di inoltro telematico delle pratiche edilizie e di controllo telematico degli iter burocratico-autorizzativi.
Siamo invece estremamente preoccupati per alcune modifiche introdotte al Testo Unico per l'Edilizia ed in particolare ci preoccupa la scelta di inserire le opere di manutenzione straordinaria tra quelle per le quali non è più richiesto alcun titolo abilitativo, a patto che “non riguardino le parti strutturali dell'edificio, non comportino aumento del numero delle unità immobiliari e non implichino incrementi degli standard urbanistici”.
Quale sarà il soggetto in grado di verificare e certificare che una manutenzione straordinaria non incide su parti strutturali dell'edificio? A chi è affidato il controllo del rispetto – considerato comunque obbligatorio dall'articolo 7 del DDL - di normative antisismiche, di sicurezza, igienico-sanitarie, di efficienza energetica, delle prescrizioni del Codice dei Beni Culturali?
La mancanza di qualsiasi asseverazione da parte di un tecnico non rende obbligatorio - e quindi più oneroso - per la Pubblica Amministrazione, il controllo successivo sugli interventi?
Perché rendere obbligatoria la comunicazione del nome dell'impresa esecutrice e non quella del progettista e del direttore dei lavori?
Non siamo affezionati alle “carte”, alla burocrazia. Può anche essere rivista la procedura della DIA per questo tipo di opere.
Siamo i primi a sostenere la necessità di inserire forme di forte semplificazione e accelerazione delle procedure edilizie che, nel nostro paese, sono imprigionate nelle sabbie mobili di un sistema normativo farraginoso, inutilmente complicato, contraddittorio, che trasforma spesso l'iter autorizzativo in una odissea senza fine.
Ma siamo sicuri che l'eliminazione della figura del progettista sia la più efficace forma di semplificazione? Siamo sicuri che le conoscenze tecniche del professionista siano delegabili al binomio committenza-impresa?
Nel nostro Paese, in passato, abbiamo purtroppo assistito a numerosi disastri dovuti alla “disinvoltura” con cui si procede alle opere di ristrutturazione del patrimonio edilizio.
Vorrei che fosse chiaro che la nostra non è una rivendicazione corporativa. Vorremmo però che fossero garantite forme di verifica efficaci sulla qualità degli interventi di trasformazione edilizia a tutela della sicurezza dei cittadini.
Per queste ragioni le chiediamo di poterci incontrare per esporle le nostre ragioni e le nostre proposte e valutare insieme le possibili modifiche al testo del Suo Disegno di Legge.
Certo della Sua sensibilità per i problemi esposti, La ringrazio per l'attenzione e resto in attesa di un riscontro.
Cordiali saluti
di Arch. Amedeo Schiattarella, presidente Ordine Architetti PPC Roma e provincia del 23.11.09
fonte: http://ordine.architettiroma.it/notizie/11803.aspx
martedì 10 novembre 2009
commissione di istituzione Ordine BAT
lunedì 19 ottobre 2009
Raccolte le firme per l'Istituzione dell'Ordine APPC della provincia BAT
COMUNICATO STAMPA
Con vivo piacere partecipiamo che un qualificato gruppo di architetti della provincia Barletta Andria Trani ha promosso con successo la raccolta delle firme per l’Istituzione dell’Ordine degli Architetti pianificatori paesaggisti e conservatori.
Gli architetti promotori sono mossi dall’esigenza di una rappresentanza territoriale per la professione, vicina fisicamente, che promuova la centralità dell’Architetto nelle dinamiche sociali ed urbanistiche.
A tal fine ci saranno occasioni di dibattito per riflettere e promuovere un ruolo più attuale e moderno dell'Ordine e della professione per superare così, con metodi marcatamente democratici e partecipati, l'attuale svilente funzione di mero albo degli iscritti, confinato esclusivamente all'esame delle parcelle, alla nomina delle commissioni - concorso e delle terne di collaudo, alle segnalazioni per l'attribuzione di incarichi professionali al Comitato Urbanistico Regionale e in commissioni Paesaggio ed edilizie.
Nel resto dell'Europa, ma già in alcune realtà italiane, l'Ordine si è evoluto stando al passo con le trasformazioni sociali ed attuando un serio rinnovamento del ruolo degli iscritti, recuperando l'insostituibile impegno di promozione della qualità urbana ed architettonica su tutto il territorio in cui opera.
L'esercizio della professione, anche al livello locale, deve dare impulso propositivo alle politiche urbanistiche oggi fallimentari poiché incapaci di stare al passo coi tempi sia in ambito normativo e sia in materia di tutela e recupero.
Riteniamo necessario attuare un maggiore coinvolgimento degli iscritti nella gestione dell'Ordine, anche per valorizzare la sua funzione di controllo del rispetto delle norme che tutelano la nostra professione - specialmente riguardo ai provvedimenti delle Amministrazioni locali - e di salvaguardia della professionalità degli iscritti, evitando così mortificanti confusioni di ruoli cui abbiamo modo di assistere.
Da questi assunti e dalla espressa esigenza di avvicinare l'Istituzione rappresentativa al territorio, il gruppo ha deciso di imprimere una accelerazione all'istituzione del nuovo Ordine, prendendo l’iniziativa, al fine di prevenire ulteriori ritardi.
Con “piacere” si è potuta constatare l'adesione alla nostra iniziativa, di colleghi impegnati, nel passato e di recente, in cariche istituzionali presso l'Ordine di Bari.
Adesioni che, anche se aggiuntesi oltre il numero necessario e per ultime in ordine cronologico, sono apprezzate con l'augurio che si tratti di una presa di coscienza volta a superare le logiche che hanno caratterizzato il modus operandi recente e passato dell'Ordine di Bari e in cui gli stessi hanno svolto un ruolo protagonista.
Si attende il deliberato Ministeriale per avviare questa esaltante ed affascinante esperienza con un anticipato augurio di buon lavoro a tutti i colleghi che vorranno condividere l'iniziativa ed impegnarsi personalmente.
E’ possibile aprire un dibattito al blog creato dal comitato: http://ordinearchitettibat.blogspot.com
Il Comitato promotore per l’Ordine APPC della Provincia BAT
Margherita Bozzetti, Antonio Mauro Casamassima,
Gilberto De Tullio, Filippo Valerio Galentino,
Francesco Giordano, Mariasilvana Tesoro, Salvatore Zingarelli.
alcune riflessioni sulla professione di Architetto
Il Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Massimo Gallione, in un comunicato stampa, richiama l’attenzione sulla crisi economica che colpirà la maggiorparte degli studi professionali, di cui il 50% sono giovani professionisti, ponendo l’accento sui risultati di alcune scelte normative che hanno posto la professione a margine dei processi decisionali per il futuro della società.
Dal suo messaggio è rilevante che anche il futuro dei giovani architetti è a rischio.
Negli ultimi dieci anni si è visto raddoppiare il numero degli iscritti tanto da poter affermare che l’Architetto è una professione giovane. Il sistema ordinistico in Italia, per lo più, non segue questo fenomeno, ridotto ormai nelle funzioni di mero albo, mentre altrove, in Europa, si è evoluto stando al passo delle trasformazioni sociali ed avvicinandosi agli iscritti.
Il fallimento delle politiche urbanistiche in Italia, ma più evidente nel mezzogiorno, non è da attribuire solo alla classe politica, incapace di guardare al di là del proprio naso, ma anche ad un sistema ordinistico congelato nei suoi ruoli tradizionali e sempre più consenziente e mai critico verso i processi di trasformazione.
I propri obblighi di sorveglianza spesso sono ridotti a semplici occasioni di contrattazione per evitare il peggio.
Lo scarto culturale e l’arretratezza infrastrutturale fanno il resto. Ci troviamo ad esercitare in un territorio impreparato alle grandi competizioni mondiali ed assistiamo inermi alle continue sconfitte sul piano etico, economico e strategico, lasciando che la nostra professione, storicamente autorevole ed incisiva nelle trasformazioni sociali, diventi un semplice “mestiere” alla mercè delle logiche di mercato e dei committenti, privati o pubblici che siano.
Anche osservo la caduta di stile di molti colleghi che “offrono” la loro prestazione al prezzo di una cena o poco più. Esprimo nel contempo solidarietà ad essi, consapevole della loro innocenza nello scenario attuale della libera concorrenza, dove solo con padri e padrini c’è una possibilità alternativa e remota di restare a galla.
Uno sguardo a ciò che avviene nel resto d’Italia, mi convince che è tempo di cambiare, di assumersi una responsabilità diffusa tra tutti gli iscritti per rilanciare la professione uscendo dalle logiche clientelari. La spinta del rinnovamento sta dando vita a cambiamenti di rotta costruendo nuovi ruoli per gli Ordini professionali che dovranno occuparsi sempre più dei loro iscritti. Credo che il primo passo sia la totale trasparenza degli atti, mi riferisco alle nomine delle terne per collaudi, Concorsi e C.U.R., poi cercare nell’albo degli iscritti i colleghi disponibili e meritevoli per le commissioni lasciando fuori i consiglieri come atto di responsabilità e coerenza. Dare vita dibattiti e convegni in modo capillare e delocalizzato rispetto alla sede dell’Ordine, in tutti i comuni che costituiscono il territorio, allo scopo di dare centralità alla professione nei processi decisionali. Vigilare con imparzialità sugli affidamenti di incarico e sulle regolarità degli atti urbanistici. Stabilire un rapporto costante con gli uffici tecnici dei comuni sull’ordinario svolgimento della professione. Adottare misure concrete per l’avviamento professionale dei giovani iscritti. Infine, ma non ultimo, utilizzare ogni mezzo a disposizione per il rispetto del nuovo codice deontologico e sostenere la necessaria fissazione di una tariffa professionale adeguata ai tempi e alle effettive competenze dell’Architetto, operando pressioni presso il CNA ed il Ministero.
Da queste riflessioni aperte nascono gli impegni di coloro che vorranno far parte della composizione del Consiglio per il nuovo Ordine.
francesco giordano
mercoledì 14 ottobre 2009
A Firenze Master in "Architettura sostenibile delle città mediterranee"
Architettura sostenibile nelle città mediterranee
- Master di II livello a.a. 2009/2010
iscrizioni entro 22 dicembre 2009
È istituito presso l'Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Architettura per l'anno accademico 2009/2010, il Master di II livello in Architettura sostenibile nelle città mediterranee.
Il Master intende offrire una risposta alla attuale carenza di formazione organica e di alto livello nei campi specifici della progettazione architettonica e urbanistica di tipo ecocompatibile ed ecosostenibile. Esso tende quindi a formare, ad un livello elevato di professionalità fondato su nozioni ed esperienze dotate di scientificità, una figura professionale innovativa: quella del professionista specializzato capace di sviluppare e/o coordinare un progetto integrato ed organico che unifichi e superi le consuete suddivisioni di competenze.
Il numero massimo delle iscrizioni è 12. Il corso non sarà attivato qualora le iscrizioni siano inferiori a 6; in tal caso si darà luogo al rimborso delle quote di iscrizione eventualmente versate.
Il corso avrà la durata di 10 mesi con inizio il 26 marzo 2010.
La selezione dei candidati all'iscrizione al Master consiste nell’esame dei curricula, in una prova pratica di progettazione architettonica e in un colloquio che si svolgerà il giorno 20 gennaio 2010 alle ore 14.00 nell’aula 9 del Polo Didattico di Santa Verdiana - Via di S. Verdiana, 4 - Firenze
fonte: professionearchitetto
In primavera la "Festa dell'Architettura"
Festa dell’architettura. Ovvero architettura per tutti. È attesa per la prossima primavera una nuova iniziativa che punta ad avvicinare il grande pubblico a questa materia spesso appannaggio di cerchie ristrette. L’evento proverà a portare i temi dell’architettura nella città, lontano dagli spazi riservati ai cultori della materia per far capire al pubblico che questo settore è un valore della comunità, un valore identitario. In più nel programma ancora tutto da definire spazio a diversi forum dove sarà possibile ascoltare anche l’opinione dei cittadini per coinvolgerli in una grande azione corale. Diverse le location prescelte per ospitare la Festa dell’architettura: in primo luogo il Parco della Musica ma anche il MAXXI, il Macro e l’idea è di rendere partecipi anche le diverse accademie straniere presenti in città. Due le iniziative in questi giorni che rappresentano un’anteprima della festa: una no stop di interventi prevista per oggi alla Casa dell’Architettura che coinvolge personalità di diversa provenienza culturale (da Achille Bonito Oliva a Alberto Abbruzzese, Renato Nicolini, Gianni Brogna) intorno al dibattito «Rome. Nome plurale di città» e una mostra collettiva, «Cities - Places visionaires» allestita all’Auditorium fino al 10 ottobre. Questa esposizione, che raccoglie importanti nomi della fotografia, affronta il tema dell’architettura attraverso un viaggio nella contemplazione e nell’esplorazione urbana. In più la mostra, gli scatti di Marco Zanta , Gabriele Basilico, Michael Wolf e Peter Schloer.
fonte: Il Giornale