martedì 13 marzo 2012

ad un anno... o forse due...

si perde nella memoria il momento in cui febbrilmente ho deciso di impegnarmi nell'impresa di contribuire, insieme ad alcuni amici di pari pensiero, alla riforma della professione attraverso la più' ardua delle imprese: l'elezione nell'ordine degli architetti.
Oggi viene da sorridere di tutto quello che e' avvenuto...
ricordate quando eravamo convocati alle votazioni? come erano caldi i nostri telefoni cellulari? (quanto lo sono ora le nostre caselle e-mail di notizie rifritte), ricordate le promesse e i distinguo? certo che paradossalmente devo ringraziare il "fato" che i risultati mi (ci) abbiano risparmiato dal "massacro" a cui la Professione si sta sottoponendo. Non pensiate che sia "redento"! Ma i fatti parlano senza bisogno di commenti!
Siamo difronte ad un cambiamento epocale per i professionisti. Se il sistema capitalista regge all'onda d'urto del riformismo comunistico/capitalistico della grande Repubblica Popolare Cinese dovremmo allinearci al "metodo" anglosassone. Allora ci saranno un grande reticolo di "abilitati" sotto l'ala del ministero per mezzo dei suoi organi/ordini territoriali e una serie di associazioni di categoria che dovranno difendere la dignità' professionale degli iscritti (verso le P.A. e le committente private).
Bene fa l'Ordine a cercare il contatto con i mezzi informatici, data l'inerzia/inettitudine dei suoi iscritti, al fine di informare con gli attachment in formato pdf o word alle mail, nell'epoca dei link, dei social network, dei twith, e non perdere il senso dell'appartenenza ad una categoria, ad un territorio.
Armiamoci di scarpe da ginnastica... che il metro' e' lontano!
P.S. tutto il testo andrebbe "virgolettato"

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