venerdì 1 aprile 2011

Certificato energetico e compravendita di case (anche contratti di locazione)

La novità è stata introdotta definitivamente con ildecreto legislativo (3/3/2011 n.28), contestatissimo, con il quale il governo ha a recepito la direttiva europea sulla promozione dell’uso di fonti rinnovabili, pubblicato lunedì 28 marzo sulla Gazzetta ufficiale. Sotto accusa sono le norme che di fatto bloccano gli incentivi al fotovoltaico, provocando una paralisi del settore, e che saranno riviste con un nuovo decreto atteso per la prossima settimana.

Non cambiano invece le norme sui certificati energetici. Nei contratti il notaio dovrà dunque inserire (articolo 13) la clausola con la quale chi acquista o prende in affitto un immobile dà atto "di aver ricevuto le informazioni e la documentazione in ordine alla certificazione energetica degli edifici".

«Questa novità ci riguarda in modo marginale - spiegano all’Ance, l’associazione nazionale dei costruttori che aderisce alla Confindustria - perché la legge nazionale obbliga già chi vende nuove costruzioni a rilasciare il certificato energetico contestualmente alla consegna degli immobili. Riguarda invece anche noi il discorso della pubblicità ma molti dei nostri associati stanno già utilizzando questa opportunità». 

Insomma, la novità dei certificati energetici riguarda soprattutto il cosiddetto “usato”. E gli agenti immobiliari si stanno attrezzando. «Abbiamo definito una convenzione - spiega Valerio Angeletti, presidente della Federazione italiana mediatori agenti d’affari (Fima) che aderisce alla Confcommercio - con la Piramid del gruppo Lercari per inserire, tra i servizi che forniscono ai nostri associati , anche quello del rilascio del certificato energetico. Così riusciamo ad ottenerlo in pochi giorni, in tempo per presentarci al rogito con le carte in regola». 

Spetterà anche ai notai, naturalmente, controllare i documenti e garantire l’applicazione della nuova legge e il Consiglio nazionale sta diramando delle circolari in questa direzione. Le compravendite, a causa della crisi, hanno subito un inevitabile rallentamento lo scorso anno. «Ma il calo - afferma Angeletti - è stato più numerico che economico. Nel residenziale siamo a 610-615 mila transazioni l’anno rispetto alle 910 mila del 2006-2007. Ma l’immobiliare rappresenta un caposaldo degli investimenti in Italia e i valori, sostanzialmente hanno tenuto».


fonte: Il messaggero

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