venerdì 28 gennaio 2011

PROGRAMMA PER COSTRUIRE UN ORDINE SECONDO NUOVI PRINCIPI

Il programma si sviluppa su tre punti-

La struttura è aperta a tutte le integrazioni e/o variazioni sulla base della partecipazione di tutti gli interessati.

Quotidianamente farò gli aggiornamenti.

1- CASA DELL’ARCHITETTO

La casa dell’architetto ripropone l’architetto come soggetto al centro del moto culturale sia dello sviluppo della società che del processo di trasformazione del territorio.

Centro di documentazione – archivio degli architetti

Archivio sistematico costantemente aggiornato sui curricula degli iscritti, base per la redazione della rivista periodica, dal Centro di documentazione si attingeranno le terne per i collaudi, i commissari per i concorsi e per le commissioni urbanistiche e del paesaggio, i temi per i convegni e per le rassegne. Le nomine alle terne avverranno per pubblico sorteggio e si auspica di renderle consultabili on line a tutti gli iscritti.

Accompagnamento alla professione

Surroga del tirocinio, deve intendersi come un “luogo” per avviare i giovani iscritti alla professione colmando le lacune lasciate dall’università in attesa di una collocazione nel mercato del lavoro, accorciando i tempi lunghi dell’esperienza professionale presso colleghi già avviati. Ciò potrebbe essere realizzato introducendo nel regolamento interno dell'Ordine l'obbligo da parte di coloro che risultano indicati per funzioni o prestazioni dall'Ordine di affiancare un collega giovane al fine di garantire l'esperienza.

Sportello on-line

Strumento utile a garantire assistenza ai neo-laureati troppo spesso lasciati in balia degli eventi, il cui fine è quello di recepire le principali difficoltà sotto il profilo professionale ed economico, ed attivarsi affinchè a tali quesiti venga data risposta.

Joint-venture per la glo-calizzazione

Attivare rapporti costanti e duraturi con Aziende locali e gli Architetti del nostro territorio in modo da creare una sorta di joint-venture di supporto, promozione e valorizzazione alle/delle aziende del Sud sia per migliorare il Know How dell’architetto che delle stesse Aziende, tale da favorire una ricaduta, anche occupazionale sul territorio.

Partnership con Istituzioni UNIVERSITARIE e CULTURALI

L’Ordine deve tendere a farsi promotore e fautore di processi/progetti divulgativi e culturali che abbiano la capacità di favorire collaborazioni tra Architetti locali, Enti locali e Internazionali attraverso apporti di rilievo tra L’istituzione (Ordine), e organizzazioni e presidi culturali gemellati; ciò in un duplice rapporto di interscambio culturale e promozionale riguardante la professione.

Eco-sportello

Informare gli iscritti all'Albo, delle azioni e degli strumenti messe in atto da parte di ogni Ente Locale, Provinciale, Regionale, Nazionale e Internazionale a riguardo delle sulle contingenti tematiche di Sostenibilità Energetica ed Ambientale (Protocollo ITACA, ENEA, Dipartimenti Universitari, …).

Rispondere interfacciandosi con i differenti Organi di Governo, ai quesiti degli iscritti i quali spesso trovano un muro di gomma presso quegli stessi uffici che dovrebbero facilitare il compito dei tecnici.

Ufficio Stampa

Strumento di comunicazione della professione verso la società e le Istituzioni, calato nel contesto territoriale, dove trova voce ogni iniziativa che riguarda l’architettura e la professione. Sganciato dalle logiche interpretative deve essere la cassa di risonanza del pensiero dell’architetto.

Officina di Architettura

E’ il motore di sviluppo delle attività culturali e promozionali della professione di architetto. Da qui partono le idee concretizzandosi in esposizioni, concorsi, scambi culturali internazionali.

RIspetto delle quote rosa

E' un aspetto che per certi versi direi "scontato", ma è bene farlo presente constantemente...

2- ORDINE GARANTE

Ripristinare il ruolo dell’Ordine come istituzione garante verso la committenza pubblica e privata della professionalità degli iscritti, riportando il rispetto del Codice Deontologico, anche interprofessionale, al centro della questione etica dell’Architetto ma anche riproponendo una tariffa prestazionale presso la sede Nazionale, tale da eludere l’attuale azzeramento dei minimi tariffari e porre fine all’attuale “bolgia” in fieri propugnando finalmente una nuova stagione per i Concorsi di Progettazione, e prendendo atto delle trasformazioni del mercato nella società attuale.

Accrescere l'importanza dell'Ordine nei processi di Pianificazione territoriale e Comunale.

Organizzare tavoli di lavoro con le Istituzioni per unificare le procedure amministrative per il rilascio dei titoli abilitativi, certificati e documenti.

Organizzare un tavolo permanente con la Regione Puglia al fine di istituire un "laboratorio della formazione".

Concertare con la Regione Puglia la regolarità degli elenchi per i Certificatori Energetici e di Sostenibilità ambientale.

Avviare un percorso di riforma del sistema di validazione delle parcelle professionali sostenendo la necessità di accrescere il valore creditizio maturato una volta che la Commissione parcelle ha dichiarato conforme ed "esigibile" una notula. Tale percorso è da implementare nei tavoli di lavoro con il Ministero di Giustizia.

3- FINESTRA SUL MONDO

Sostenere l’internazionalizzazione e la libera circolazione della professione in ambito europeo dando corpo alla condivisione delle problematiche legate ai grandi temi urbanistici. Passare dall’osservatorio allo scambio di esperienze con gli organismi e le istituzioni dei paesi membri d’europa e del mondo.

Aprire dialoghi con i corrispondenti Ordini Europei per lo scambio di esperienze e materiali al fine di accrescere le conoscenze internazionali.


Nuove finalità da integrare all’ ORDINE degli ARCHITETTI della Bat

Come noi tutti sappiamo, tra le problematiche che affliggono la professione dell’architetto, oltre ad una SVALUTAZIONE di quella che è la professionalità e le competenze, purtroppo, soprattutto per i giovani architetti vi è la grande problematica della MANCANZA di VISIBILITA’.

Il nuovo ORDINE deve prendersi carico di entrambe le problematiche perché sono l’humus per le nuove leve dell’architettura di qualità.

Per far fronte alle suddette emergenze ci si propone di creare un POLO DI ARCHITETTURA BAT che avrebbe la sua fisicità in un contenitore architettonico al cui interno sarebbero collocati una moltitudine di studi tecnici di architettura, oltre ad avere una sala conferenze per i vari aggiornamenti e confronti, nonché presentazioni di progetti e tematiche di tipo divulgativo e conoscitivo per l’utenza cittadina; dal singolo cittadino alle pubbliche amministrazioni.

Questo POLO DI ARCHITETTURA porterebbe ad ottenere le seguenti possibilità professionali:

  1. ogni architetto avrebbe un proprio spazio all’interno del quale operare professionalmente avendo la possibilità di un confronto continuo e costante con i vari colleghi, nonché una giusta ed adeguata VISIBILITA’ nella provincia BAT;
  2. si avrebbe un costante aggiornamento professionale che si terrebbe all’interno della stessa struttura, invitando all’occorrenza esperti di normative in campo edile;
  3. sarebbe un vero CENTRO di attrazione e valorizzazione dell’attività architettonico-progettuale, all’interno del quale, altresì, sarebbe ovviamente possibile instaurare gruppi di lavoro che concorrerebbero puntualmente ai vari concorsi di idee, non solo nella provincia ma anche oltre tali confini geografici;
  4. in ultima istanza ci sarebbe una diversificazione delle committenze in favore di una moltitudine di architetti abbattendo il MONOPOLIO LAVORATIVO;
  5. non per ultimo, all’interno di tale contenitore sarebbe auspicabile che vi sia un ufficio addetto alle RELAZIONI con i vari Uffici Tecnici comunali, al fine di snellire le pratiche burocratiche e soprattutto non far perdere del tempo prezioso ai PROGETTISTI che tralasciando la non trascurabile mole BUROCRATICA, avrebbero più tempo e modo di dedicarsi ad un’ARCHITETTURA DI QUALITA’.

Ovviamente questo “POLO di ARCHITETTURA Bat” diverrebbe il punto di riferimento per ogni attività edilizia sul territorio, dando altresì modo agli architetti della provincia BAT di non esser costretti ad emigrare per poter svolgere la propria libera professione; ricordando che gli architetti che conoscono il proprio luogo di nascita ed in cui vivono, hanno gli strumenti conoscitivi più appropriati per apportare al proprio territorio QUALITA’ ARCHITETTONICA.

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