venerdì 18 marzo 2011

BENI CULTURALI: ARCHITETTI (CONSIGLIO NAZIONALE) "BASTA INSENSATI ED INGIUSTIFICATI TAGLI"


 

Comunicato Stampa

Roma, 15 marzo 2011. Gli architetti italiani chiedono al Governo un immediato mutamento di rotta rispetto alla grave e progressiva diminuzione dei fondi destinati ai Beni culturali. Questo insensato atteggiamento, che prosegue da anni senza alcuna visione strategica per lo sviluppo del Paese, sta provocando danni gravissimi alla tutela ed alla valorizzazione del patrimonio culturale della nazione.

La mancanza di sostegno politico ed economico nei confronti di chi è preposto a tutelare quella che dovrebbe essere valorizzata quale la maggiore risorsa dell'Italia costituisce una clamorosa sottovalutazione di quelle che sono le basi fondanti lo sviluppo presente e futuro del Paese

Il Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, prendendo atto di questa preoccupante situazione, esprime massima solidarietà e appoggio a tutti quei colleghi che, all'interno del Ministero e delle Soprintendenze, operano troppo spesso in condizioni difficili, assolutamente non degne di un Paese dalle nostre tradizioni culturali.

Non si può non constatare come le da tempo ventilate dimissioni del Ministro Bondi e, ancora di più, l'abbandono da parte dello stimatissimo Andrea Carandini della presidenza del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, per l'impossibilità di tutelare il patrimonio culturale a causa della progressiva e massiccia diminuzione degli stanziamenti di bilancio, impongano un ormai indifferibile cambiamento della politica di finanziamento e di gestione di quei Beni culturali che costituiscono, nonostante tutto, la vera anima del nostro Paese.

fonte: awn.it

Allora mi chiedo difronte a questi insensati tagli alla cultura che portano anche sul nostro territorio delle disastrose ricadute, quali ad esempio la chiusura del sito archeologico di Canne della Battaglia, il degrado del trittico della chiesa dei greci e tanto altro ancora, quale deve essere l'atteggiamento di noi architetti?
dobbiamo stare a guardare? o aspettare che il governo cambi idea e magari metterci all'opera dopo per rimediare i danni?
Credo che la coscienza culturale che ci contraddistingue ci imponga di protestare a voce alta mettendo da parte le posizioni politiche di ognuno e risponda in coro NO AI TAGLI ALLA CULTURA.
Mi aspetto che il neonato Ordine ci dia un segnale di quale posizione intenda prendere a riguardo.
Francesco Giordano

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