sabato 12 febbraio 2011

ALEA IACTA EST

Quando raggiunse le coorti presso il fiume Rubicone, che segnava il confine della sua provincia, Cesare si fermò per un po',e riflettendo su quanto stesse facendo rivolto ai più vicini disse:"Possiamo ancora tornare indietro; perché se attraverseremo il ponticello, tutto ciò che faremo dovrà esser fatto con le armi.(...)"
Cosa spinse questo condottiero a varcare il Rubicone?
La sua sete di Gloria, qualcuno ha detto. La sua innata passione per la Giustizia, direbbe qualcun altro. Ma egli ebbe un ripensamento e si rivolse ai suoi capitani per conoscerne i pensieri.
Niente di più simile può sintetizzare ciò che è avvenuto ieri all'incontro organizzato dal gruppo per la riforma. Anzi, non mi sento neanche più di parlare di correnti di pensiero, di conservatori e di riformisti. Perchè ciò che emerso ieri ha solcato la storia del nostro territorio evidenziando due metodi diametralmente opposti di "fare sistema".
Ma intanto la cronaca.
Erano presenti anche gli altri candidati non appartenenti al gruppo, assenti gli Junior. L'aspetto più interessante è stato quello che finalmente si è potuto confrontarci non tanto sul programma, che pare abbia molti, moltissimi punti in comune (?), ma quanto sul metodo adottato per costruire l'elenco dei candidati. Ma anche qui, si è detto, pare ci siano delle similitudini tali da farci pensare che forse non ci siamo accorti di tanta partecipazione. Allora perchè siamo riuniti, ci si è chiesto.
Pareva che al termine dei 14 discorsi (otto per il nostro gruppo e sei per il gruppo avversario) si dovesse raggiungere una sintesi, che forse era giunto il momento di raggrupparci in un unico e unito gruppo e stabilire insieme le regole per il nuovo Ordine, superando questo noiosissimo momento elettorale.
L'ennesima occasione.
Io ho creduto che questo fosse possibile sin dalla raccolta delle firme... dai primi incontri... dalle prime telefonate...
E poi anche ieri, con grande generosità, abbiamo offerto loro l'opportunità di esporre le ragioni del loro schieramento, l'opportunità di discutere del loro programma, su brochure patinata a colori e con tanto di "amore" per l'architettura.
Va bene, perchè crediamo nella democrazia e nella partecipazione.
Ma nei loro discorsi mancava un dettaglio: chi ha dato loro la possibilità di incontrare gli iscritti? chi ha fatto nascere il dibattito? chi ha messo in discussione le scelte calate dall'alto?
Provate ad immaginare la risposta...
"Cesare attese il segno divino, poi varcò il Rubicone"

Francesco Giordano


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